Ma quand’è che sono diventata grande?

Ho 42 anni, ma ancora non mi capacito di come e quando è successo.
Quand’è che sono diventata grande, o adulta che dir si voglia?

E si che in questi anni di tempo ne abbiamo avuto tanto, tempo per pensare, tempo per capire e anche per scoprire dove è andato il nostro passato.
Anni passati a vivere, ma che sono scivolati tra le mani.

Sembra ieri che la me ventenne faceva test in università che non avrebbe mai passato.
Si iscriveva a facoltà che non avrebbe mai concluso e decideva, determinata e fiera il percorso di studi che l’avrebbe portata ad amare la scrittura, ma prima di tutto sé stessa.
Incurante del parere degli altri, dritta per la sua strada.

Le notti prima degli esami, appoggiata al balcone di casa a fumare una sigaretta e a bere una birra ghiacciata, perché ormai la sessione estiva era arrivata, le notti in bianco per studiare erano finite e l’estate era alle porte.
Io non potevo permettermi di perdere un altro attimo per divertirmi. Prima di diventare grande.

Divertirmi in quel tempo che sarebbe passato così, in un soffio, tempo per ballare, per andare ai concerti, per ridere e chiacchierare sulle mura di Città Alta.
Per limonare appoggiata alle macchine parcheggiate per strada, senza sapere cos’era veramente l’amore e senza dare certezze a nessuno.
Solo un bacio, per esserci e per sentirsi viva.
O si quanti baci ho dato!

Il tempo in cui siamo cresciuti e non ce ne siamo accorti, dove tutto è cambiato, e cambia ancora e ancora.
Perché questi anni appena passati ci hanno un po’ spezzato le ali, ci hanno rinchiuso in recinti troppo stretti. In questi anni siamo diventati grandi troppo in fretta.
E ora ci domandiamo se questo tempo prima o poi qualcuno ce lo ridarà o se capiremo che alla fine diventare grande significa guardare indietro e sorridere.
Ci rivedremo giovani e spensierati, insicuri sul futuro e su quello che saremo diventati.

E fidatevi quando vi dico che io a 42 anni, ancora non ho la certezza di chi sono.
Che ho ancora molta strada da fare e un giorno, tra un po’ di tempo mi domanderò ancora e ancora ‘ma quando è che sono diventata grande?’

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